Educazione alla giustizia : una responsabilità sociale condivisa


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Casa della Memoria presenta, all’interno del ciclo di incontri “Il lungo cammino di Piazza della Loggia. La sentenza sulla strage di piazza Loggia”

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Le spinte individualistiche che caratterizzano la nostra società, rischiano di chiudere ciascuno dentro al proprio io in termini del tutto autoreferenziali e di accentuare le disuguaglianze e le conflittualità sociali. La pratica della giustizia costituisce il vero antidoto nei confronti di questa situazione. La giustizia affonda infatti le sue radici nel riconoscimento della dignità di ogni persona umana; da essa scaturisce l’esigenza di tutelarne e promuoverne i diritti, tanto sul piano sociale che legale, creando le condizioni per lo sviluppo di una convivenza pacifica . La giustizia, da sempre considerata uno dei cardini sui quali poggia l’intera vita morale, ha in primo luogo come riferimento l’altro. Aristotele, nell’Etica nicomachea scrive “iustitia est ad alterum” (la giustizia ha come oggetto l’altro); essa riguarda tutte le relazioni e rappresenta il nucleo dell’etica. In epoca moderna la giustizia, in modo riduttivo, si identifica con la giustizia commutativa – e trova la sua concretizzazione nello scambio e nella perequazione oggettiva dei beni, mentre viene trascurata la giustizia sociale, ma “l’altro, cui la giustizia si riferisce, non è soltanto il vicino e neppure semplicemente il connazionale, ma è ogni uomo” per dirla con Ricoeur , l’altro è il «terzo» con cui non entreremo mai in un rapporto diretto, ma che ha un volto e un nome preciso e verso il quale siamo chiamati ad esercitare la nostra responsabilità non solo nei confronti dell’umanità esistente, ma anche nei confronti delle generazioni future, perché come dice un proverbio africano: “La terra che abitiamo non ci è stata data da nostri padri, ci è prestata dai nostri figli”. “L’educazione alla giustizia implica anzitutto la coltivazione della capacità di riconoscere l’altro (ogni altro) come persona, cioè come soggetto che gode di una dignità assoluta e di diritti inalienabili” . Il che può avvenire soltanto quando si abbandona una concezione dell’altro come soggetto estraneo, per fare invece propria una concezione per la quale l’altro ci appartiene; è parte integrante di noi e della nostra realizzazione personale. L’educazione alla giustizia comporta, in secondo luogo, la consapevolezza della socialità come dimensione costitutiva della soggettività umana. La scoperta dell’individuo, che costituisce una delle grandi conquiste della modernità occidentale, si è purtroppo spesso tradotta in una forma di individualismo chiuso ed egocentrico. La giustizia ha la sua concreta incarnazione nel «bene comune». Infine l’educazione alla giustizia esige l’acquisizione della “dimensione politica come via obbligata per concorrere oggi al processo della liberazione umana” .
Perché questo accada è necessario far crescere una cultura della relazione e del dialogo che assuma il principio dialogico come principio guida di ogni azione educativa perché “ogni uomo viene interpellato come persona da un altro essere umano, nella parola, nell’amore, nell’opera. Uomo si diventa per grazia di un altro, amando, parlando, promuovendo l’altro” . L’intersoggettività implica necessariamente la promozione della persona, lo sviluppo della solidarietà , la risposta all’appello inviato dall’altro. La tensione umana alla relazione ha in sé una intrinseca esigenza etica che spinge l’uomo all’assunzione di un preciso compito morale: l’umanizzazione dell’altro. La parola diviene lo strumento attraverso il quale scopro me stesso mentre scopro l’altro, l’essere relazione dell’uomo si pone come luogo dell’intersoggettività, o meglio – come afferma J. Lacoix – “è esso stesso intersoggettività” . L’impegno di umanizzazione, da sempre parte integrante di ogni intervento educativo “è responsabilità educativa generale nei confronti della vita individuale e sociale con una particolare attenzione a luoghi e situazioni nuove, a condizioni di vita che sono sulle soglie dell’umano e nelle quali l’uomo non appare più in grado di tessere responsabilmente la trama della personalità e dell’esistenza (…). A fronte di una responsabilità smarrita prende consistenza il bisogno di ri-costruzione del senso educativo dei contesti di vita, quale articolazione pratica e progettuale dell’intenzionalità ad educare”

Domenico Simeone
è docente di Pedagogia generale e sociale, presso la Facoltà di Scienze della formazione dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, Coordinatore del corso di laurea magistrale in Media education, Direttore del Master in Consulenza familiare, membro del Comitato direttivo del Centro Studi Pedagogici sulla Vita Matrimoniale e Familiare e del Centro Studi per l’Educazione alla Legalità dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Brescia, membro del Comitato direttivo dell’Osservatorio per il territorio: impresa, formazione, internazionalizzazione dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Brescia. È autore di varie pubblicazioni scientifiche tra cui ricordiamo: Verso la scuola di Barbiana, Il Segno, S. Pietro in Cariano (VR), 2006; con S. Cacciamani, Identità cercasi. Inquietudini e speranze dei giovani maceratesi, EUM, Macerata, 2009; La consulenza educativa, Vita e Pensiero, 20112; con R. Sani, Don Lorenzo Milani e la scuola della Parola. Analisi storica e prospettive pedagogiche, EUM, Macerata, 2011; con L Cadei, L’attesa: un tempo per nascere genitori, UNICOPLI, Milano, 2013; Il consultorio familiare: un servizio relazionale per il sostegno educativo alla famiglia, Vita e Pensiero, Milano, 2014; con G. Mollo e A. Porcarelli, Pedagogia sociale, La Scuola, Brescia, 2014; La conversione di Narciso, Ave, Roma, 2015; con P. Malavasi, Scuola Lavoro Famiglia Università. Per un sistema formativo alleato e competente, Pensa Multimedia, Lecce-Rovato, 2017.

Il progetto è svolto in collaborazione con gli enti e le associazioni delle varie realtà che in tutti questi anni hanno alimentato la ricerca di verità e la necessità di fare memoria.

Palazzo della Loggia
Piazza Loggia

Venerdì 9 Marzo ore 18.00

Di seguito potete trovare il programma completo del ciclo di incontri “Il lungo cammino di Piazza della Loggia. La sentenza sulla strage di piazza Loggia” : http://bit.ly/lungo_cammino_giustizia